Fumata bianca ieri a Bruxelles: alla conferenza stampa a coronamento dell’attuale fase di negoziazione sulla British Exit si è annunciato l’agognato passo avanti nella trattativa. Continua a leggere “Cliff(edge)hanger”
Mese: marzo 2018
Dente perdente
Occhio per occhio, o tit for tat, come si dice più leziosamente in inglese. Mosca rimanda al mittente l’espulsione di – esattamente – ventitré funzionari presso l’ambasciata britannica della capitale russa con dei pesanti interessi: la chiusura della sede moscovita del British Council, l’agenzia d’irradiazione globale del soft power nazionale, più il consolato di S. Pietroburgo.
Cartellini russi

Una settimana per fare le valigie. Foglio di via per ventitré diplomatici russi – si legga spie, mai così tante dagli anni Settanta – e nessun reale o dignitario ai mondiali di Mosca della prossima estate. Non la nazionale inglese però, almeno non ancora.
Tu quoque, populismo
Se il liberalismo anglosassone ha sempre tenuto a bada la demagogia, lo deve anche a Shakespeare. Non è dunque per coincidenza che le élite metropolitane di New York e Londra, giustamente turbate dal trumpismo imperante come dal nazionalismo targato Brexit, ricorrono al Bardo per mettere in guardia sul pericolo corso da una democrazia odiosamente sottratta al loro oligopolio.
Doppi giochi pericolosi
La spy story targata Le Carré, ideale per peggiorare dei già disastrosi rapporti diplomatici fra Londra e Mosca, comincia domenica sera.
Giochi con frontiere
Tra i tanti sassolini nelle scarpe leopardate di Theresa May in cammino verso la British Exit, quello del temuto confine fra Irlanda del Nord e Gran Bretagna è un ciottolo vero e proprio. E se ieri Londra e Bruxelles erano unite nel gelo metereologico, un altro gelo, quello negoziale, le divideva più che mai.