Our fathers said what their fathers said
Our mothers did what their mothers did
We find each other on the edge of it
Our fathers said what their fathers said
Our mothers did what their mothers did
We find each other on the edge of it
Nel discorso con cui Jeremy Corbyn ha concluso la tre giorni congressuale del partito a Liverpool c’erano gli elementi principali che hanno contraddistinto il ritorno del Labour a se stesso nei tre anni da che ne ha preso rocambolescamente le redini: la lotta alla disuguaglianza, alla catastrofe ambientale, alla disoccupazione, alla colpevole passività del Paese nei confronti del problema palestinese (di cui è tutto sommato corresponsabile) e – elemento, questo, del tutto nuovo – al suo tradizionale ruolo ancillare nei disastri statunitensi in politica estera.
Piccola presentazione del mirabolante festival letterario del quale sono umile collaboratore nella fantasmagorica cornice della libreria Otherwise di via del Governo Vecchio a Roma. Domani, 28 settembre alle 19.00.
Introduce il brillante Valerio Mattioli, in conversazione con yours truly. Disertate in pochi.
Temperatura Brexit sempre al calor bianco in Gran Bretagna. Più che mai dopo la distratta sufficienza con cui le proposte di Theresa May per un’uscita cerchiobottista del paese dall’Ue – il cosiddetto «accordo Chequers» (dal nome della residenza estiva dei Primi ministri britannici: manterrebbe il Paese allineato con gli standard europei su merci e generi alimentari) -, sono state accolte dai 27 al summit di Bruxelles della scorsa settimana. Continua a leggere “Rifarendum?”
Con meticolosa puntualità e all’unisono con il Parlamento, riunito ieri per la prima volta dalla pausa estiva, ecco piombare la novità nelle indagini sullo spinoso – e spionistico – caso Skripal. Continua a leggere “Skripal: identificati i sicari, anzi no”