L’ultima stazione

Oggi, a Firenze, una via crucis di lungo periodo si ferma ad una stazione che speriamo davvero sia il capolinea. Le miserande spoglie del massimo partito comunista occidentale del secondo dopoguerra si riuniscono nell’ennesimo esercizio di immedesimazione/trasformazione nel proprio nemico, avendo abbandonato ogni speranza di batterlo altrimenti.

Che questo partito fosse un povero sonnambulo già dagli anni Settanta è un altro discorso. Era pur sempre un interlocutore. Ma questa kermesse di liquidatori fallimentari intrappolati in un infinito parricidio?

Hanno avuto il migliore come ostetrica e il migliorista come becchino.  Sono il nuovo che avanza (nell’altro senso, quello del rimasuglio).

Meno Renzi, più Lucie.

Ciao Barack, ciao Angela, ci vediamo domani al muretto

103929626-17236153-4771-4f51-8302-cee143c93c6b

Tra il ridicolo e l’irritante quest’abitudine – non del tutto nuova per la verità – dei grandi quotidiani di chiamare per nome i leader internazionali. Continue reading “Ciao Barack, ciao Angela, ci vediamo domani al muretto”