Da che parte stare

Jeremy Corbyn lancia la campagna elettorale del Labour

Alleluja. Si vota il 12 dicembre, giusto il quinto pellegrinaggio alle urne, fra elezioni e referendum, in cinque anni: sei settimane di campagna elettorale.

Continue reading “Da che parte stare”

Brexit? In fondo al molo di Wigan

Capire Brexit? Vaste programme, avrebbe risposto Charles de Gaulle. Proprio lui, che nel 1967 pose il veto al primo tentativo della Gran Bretagna di entrare nell’Ue 1.0, allora nota come Mercato Comune Europeo. Sì perché, quando si tratta di British Exit, comprendere è ormai una velleità.

Continue reading “Brexit? In fondo al molo di Wigan”

Le urne dei deboli

Ieri è stata la prima giornata di lavori parlamentari dopo la pausa estiva e l’inizio della prova costumi delle elezioni anticipate. Questa sarà la settimana della resa dei conti fra le due unioni (europea e britannica), fra leave e remain, governo e parlamento.

Continue reading “Le urne dei deboli”

Good Riddance, Theresa

Come annunciato un paio di settimane fa in un toccante discorso di commiato che ci ha riportato ai tempi della nostrana Tv del dolore (fisico), ieri Theresa May ha dato le dimissioni da leader del partito conservatore. May l’icona dell’empowering pseudofemminista, irriverente solo nelle scarpe nonostante il bracciale con l’effigie dell’incolpevole Frida Kahlo, finalmente gira i tacchi leopardati. Resterà prima ministra fin quando la procedura interna al partito non avrà eletto colei/lui che le succederà.

Continue reading “Good Riddance, Theresa”

Nigel Carnage

Come volevasi temere. Alle elezioni europee che non dovevano accadere Farage is back, mentre Tories e Labour prendono tante mazzate, redistribuendo i propri voti i primi al Brexit Party del succitato e al suo ex partito Ukip, i secondi ai Libdem e ai verdi.

Continue reading “Nigel Carnage”

Di nuovo qui?

Riluttante e con un misto di rabbia, disillusione, risentimento e caparbia speranza, la Gran Bretagna si è trascinata ieri alle urne per partecipare suo malgrado alle elezioni europee, il rito clou dell’istituzione che decise di lasciare tre anni fa e dal cui abbraccio non riesce a divincolarsi, o meglio, a volersi divincolare.

Continue reading “Di nuovo qui?”

L’accordo ormai del tutto scordato

Il paese va oggi alle urne per un plebiscito al quale non è riuscito a sottrarsi, guidato da una leadership comatosa e osteggiata. Ci va controvoglia o con l’intento di punire i responsabili del mess, il caos Brexit di cui la stessa leader fa ormai parte per meriti sul campo.

Continue reading “L’accordo ormai del tutto scordato”

I perdenti e i non vincitori

Jeremy Corbyn; in basso Theresa May al seggio di Maidenhead con il marito Philip

Atene piange, e lacrime amare: alle elezioni amministrative in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord i Tories beccano la mazzata dovuta e auspicata. A spoglio non ancora del tutto effettuato, ieri pomeriggio, avevano perso 800 seggi e ventotto circoscrizioni inglesi.

Continue reading “I perdenti e i non vincitori”

Brexit? In fondo a destra

Nigel Farage e Annunziata Rees-Mogg al lancio del Brexit Party

Dopo giorni di colloqui inconcludenti, John McDonnell, cancelliere ombra dello scacchiere e sodale politico di Jeremy Corbyn, ha definito «positivo» e «costruttivo» il dialogo con i Tory David Lidington e Michael Gove per sbloccare la paralisi parlamentare su Brexit. In discussione la parte “leggera” dell’accordo, la cosiddetta dichiarazione politica, una sessantina di pagine prive di valore legale che abbozzano l’assetto dei futuri rapporti commerciali fra le parti. Gli incontri continueranno nell’arco dei prossimi dieci giorni.

Continue reading “Brexit? In fondo a destra”