Eric Hobsbawm (1917-2012) se n’è andato proprio mentre la Labour conference ospita dibattiti nei quali la nuova guardia del Labour Party (che, a leggere il Guardian, anziché da “vecchi sindacalisti-intellettuali barbuti”, sembra composta da “ricercatori di Harvard”) macella quel poco che resta dell’identità del partito.
Hobsbawm ha rilasciato pochissime interviste in questi ultimi anni, nessuna delle quali, dolorosamente, al sottoscritto; una dopo l’uscita di How To Change the World; l’altra solo pochi mesi fa, all’Espresso.
Un intelletto superpotente in meno, uno degli ultimi grandi del Novecento, un’assenza poco riparabile.