Per la notte elettorale di giovedì ci vorrebbe un sismografo. Terremoto è la parola che meglio descrive l’esito di queste elezioni politiche, le più incerte da decenni a questa parte: in tanti hanno perso non la casa, ma il lavoro. Leader politici soprattutto: Ed Miliband, Nick Clegg, Nigel Farage. E anche i sondaggisti. Continua a leggere “Tories scatenati”
Tag: elezioni politiche 2015
L’invenzione dell’Unione
Un regno disunito alle urne – Ed Milibrand
Mentre l’immaginario da romanzo rosa dei media si sdilinquisce nell’accogliere la nuova nata in casa Windsor, affacciatasi alla vita proprio mentre il regno di cui la sua famiglia è titolare rischia di sfasciarsi, la nuova mappatura di Westminster sarà decisa fra poche ore, con i leader delle forze politiche che concorreranno nelle più incerte elezioni politiche dal secondo dopoguerra a scorrazzare su e giù per il Paese (o sarebbe più corretto dire i Paesi) dell’Unione. Continua a leggere “Un regno disunito alle urne – Ed Milibrand”
Un regno disunito alle urne – Immigrazione
In una campagna incentrata ormai sulla capacità o meno di Ed Miliband di fare il primo ministro — è di questi giorni l’attacco personale più duro di Cameron al leader laburista, reo di consegnare il destino dell’Unione ai secessionisti dell’Snp – i due leader continuano a fingere di puntare a una maggioranza assoluta. Continua a leggere “Un regno disunito alle urne – Immigrazione”
Selling Britain By the Pound
Il prossimo sette maggio, i britannici andranno alle urne per le elezioni politiche 2015, dopo un anno di tumulti politico-istituzionali che ha visto la secessione sfiorata – con il referendum scozzese – e la vittoria Ukip alle ultime europee. A poche ore dall’inizio formale della campagna elettorale (il 19 dicembre), l’esito delle elezioni si annuncia più che mai imprevedibile: era dalle politiche del 1945 che i due partiti non si fronteggiavano da posizioni così ravvicinate nei sondaggi. A complicare il quadro, la frantumazione territoriale del voto, con i vecchi equilibri dell’Unione ormai per sempre alterati dal referendum scozzese. Conservatori e laburisti sono dati entrambi al 31%, con i primi che al momento conseguirebbero 282 seggi contro i 280 del Labour. Non si azzardano dunque pronostici: nel caso in cui nessuno dei due partiti ottenga una maggioranza assoluta, l’ipotesi dell’Hung Parliament (parlamento sospeso) è data al 91%. Questo renderebbe probabili un parlamento di minoranza, o un’altra coalizione. In questo caso, a giudicare dal tonfo dei Libdem, sembra proprio che l’ago della bilancia – o il “kingmaker” – sarà Nigel Farage. Il trend è comunque quello della progressiva perdita di rilevanza dei due partiti su cui si poggia il sistema, di cui hanno beneficiato notevolmente lo stesso Ukip e lo Scottish National Party di Nicola Sturgeon, che in Scozia ha spazzato via la storica roccaforte Labour. A capitalizzare della catastrofica parabola dei Lib-dem sono soprattutto i Verdi, che da tre mesi li hanno saldamente agganciati nei sondaggi.