Domani e domenica al Coronet Theatre di Notting Hill si aprirà la seconda edizione del Festival italiano di letteratura a Londra (Fill), una due giorni di scambi di idee e dialogo tra letteratura e attualità animata da una comunità di espatriati italiani «al crocevia», residenti in un Regno Unito sull’anticamera di Brexit ma legati a un’Italia attraversata da inquietanti cambiamenti socioculturali.
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Fill (the void)
A prescindere da come – e quando – si scioglierà l’intreccio, a Londra la saga Brexit sta facendosi sentire. L’effetto è ancora soprattutto psicologico. Se la capitale si è espressa con un massiccio 60% contro l’uscita del Paese dall’Ue prescritta dall’esito referendario del giugno 2016, è anche perché conta una vasta comunità internazionale. Forte, a sua volta, di un congruo contributo di italianità: circa 600mila connazionali, socialmente polarizzati fra «expat» per scelta e «migranti economici» per forza, uniti al centro da un’abbondante zona grigia.