The guns of Brixton, Tottenham Hale, Enfield, Walthamstow

La rabbia, e il volere a tutti i costi quello che non si può avere, sono alla base delle ondate di violenza e saccheggio che stanno attraversando la città. I giovani delle gang trovano, per un momento, una ragione per coalizzarsi, distruggere e appropriarsi di proprietà altrui. L’uccisione di Mark Duggan non è che un catalizzatore.

Quando qualche anno fa cose del genere successero a Parigi ci si ripeteva che Londra, con la sua configurazione “a macchia di leopardo”, in cui quartieri poveri si trovano accanto a quelli ricchi in ordine sparso e che quindi non riproduce il modello “centro ricco/periferia-ghetto povera”, niente del genere sarebbe successo.

La tensione sociale esplode in quest’inizio di agosto segnato da enormi difficoltà economiche a tutti i livelli, nazionali e internazionali, alle quali si fa fronte in maniera socialmente iniqua. Nord, Nord Est, Sud di Londra hanno visto esplodere una violenza che covava da tempo. Viene da pensare ai tagli che i Tories vogliono applicare anche alle pensioni e agli stipendi della polizia per contenere i disastri provocati da un settore finanziario al quale si continua a risparmiare il dovuto contrappasso. Alla polizia, gli unici in grado di ristabilire l’ordine e il rispetto della proprietà privata.

Dietro tutto questo, nemmeno l’ombra di un movente politico. A chi scaglia mattoni contro le camionette e le vetrine, arraffa scarpe da ginnastica e computer, dei tagli importa poco, ne sanno ancora meno. E’ la roba che vogliono, la stessa roba che in tempi normali non possono comprarsi, pur vivendo in un mondo che gliela sventola continuamente sotto il naso. Una roba che sembra, ma non è, per tutti. Londra riprecipita negli anni Ottanta, quando posti come Brixton  e la stessa Tottenham Hale erano periodici campi di battaglia.

“Totalmente inaccettabile”, è stato definito dal governo quanto sta succedendo. Ma è chiaro che il loro repertorio di quanto è classificabile come tale va allargato, e di parecchio.

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Autore: leonardo clausi

Si tratta di prendere Troia, o di difenderla.

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