Mentre il mondo “libero” scopre con sgomento e sdegno che quell’associazione a delinquere di stampo mafioso che munge la sempre enfia mammella del torneo calcistico-circense grazie alle indagini congiunte della superpotenza imperialista nota per il proprio totale disinteresse nei confronti di detto sport assieme a quella finanziaria fiorita sui capitali sporchi di sangue di mezzo mondo trabocca di putredine solo perché dei due paesi che dovrebbero prossimamente ospitarne lo svolgimento dietro pagamento di regolarissime tangenti uno è una teoligarchia estrattiva premoderna l’altro l’ex nemico ideologico involontariamente trasmutatosi in pericoloso concorrente ideologico; Continue reading “Gli uomini vuoti”
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“Voto anch io!” “No, tu no!”
«Londra val bene un referendum», avrà pensato David Cameron, mentre ne prometteva uno sull’Europa in chiave anti Ukip pur di vincere le elezioni. Ora che le ha vinte, gli tocca sorbirselo. Dopo l’indipendenza scozzese e i matrimoni gay in Irlanda, l’istituto referendario si ripresenta come capace di alterare gli storici equilibri giuridico-istituzionali delle isole britanniche: dall’assetto interno del Regno unito a quello di quest’ultimo nel contesto europeo. Continue reading ““Voto anch io!” “No, tu no!””
Cameron issa i ponti levatoi
L’immigrazione in Uk è in aumento più o meno costante da metà anni Novanta, e la tanto strombazzata crescitina dell’economia nazionale, costruita sulla flessibilizzazione selvaggia e sullo smantellamento del welfare, ha reso una volta di più il Paese quel che sotto molti aspetti è sempre stato: l’America di un’Europa oggi sovradimensionata e nelle tenaglie dell’austerity. Continue reading “Cameron issa i ponti levatoi”
Rovescio del lavoro
«Divieni ciò che sei», scrisse Friedrich Nietzsche. Ora i Tories, finalmente soli davanti allo specchio, privi della coscienza infelice degli ex alleati Lib-Dem, lo diventano. Liberi, gioiosi, senza freni. Continue reading “Rovescio del lavoro”
La privatizzazione al potere
È il Day After delle elezioni più imperscrutabili degli ultimi trent’anni, che hanno visto i conservatori riprendersi una maggioranza che gli sfuggiva dai tempi di Margaret Thatcher. Continue reading “La privatizzazione al potere”
Tories scatenati
Per la notte elettorale di giovedì ci vorrebbe un sismografo. Terremoto è la parola che meglio descrive l’esito di queste elezioni politiche, le più incerte da decenni a questa parte: in tanti hanno perso non la casa, ma il lavoro. Leader politici soprattutto: Ed Miliband, Nick Clegg, Nigel Farage. E anche i sondaggisti. Continue reading “Tories scatenati”
Un regno disunito alle urne – Ed Milibrand
Mentre l’immaginario da romanzo rosa dei media si sdilinquisce nell’accogliere la nuova nata in casa Windsor, affacciatasi alla vita proprio mentre il regno di cui la sua famiglia è titolare rischia di sfasciarsi, la nuova mappatura di Westminster sarà decisa fra poche ore, con i leader delle forze politiche che concorreranno nelle più incerte elezioni politiche dal secondo dopoguerra a scorrazzare su e giù per il Paese (o sarebbe più corretto dire i Paesi) dell’Unione. Continue reading “Un regno disunito alle urne – Ed Milibrand”
Un regno disunito alle urne – Immigrazione
In una campagna incentrata ormai sulla capacità o meno di Ed Miliband di fare il primo ministro — è di questi giorni l’attacco personale più duro di Cameron al leader laburista, reo di consegnare il destino dell’Unione ai secessionisti dell’Snp – i due leader continuano a fingere di puntare a una maggioranza assoluta. Continue reading “Un regno disunito alle urne – Immigrazione”
Sanità elettorale
Mentre il 7 maggio — data delle imperscrutabili elezioni britanniche — si avvicina a passo di carica con circa otto milioni di aventi diritto che di certo non voterà perché non si è iscritto in tempo al registro elettorale entro la scadenza di lunedì scorso, la campagna prosegue la sua corsa. Continue reading “Sanità elettorale”
First past the past
Una costituzione non scritta che ciascuno interpreta come gli pare, un esecutivo che fa e disfa come gli pare, un capo di Stato e delle forze armate non eletto col derrière sul trono finché morte non li separi, una camera alta ereditaria popolata di nobildonne e nobiluomini. Continue reading “First past the past”