L’esasperazione delle circa tremila — una stima prudente — persone ammassate in condizioni d’inimmaginabile degrado nell’accampamento presso Calais ribattezzato «la jungla» periodicamente trabocca. Allo stillicidio di vittime schiacciate sotto le ruote ferrate o folgorate dall’alta tensione nel tentativo di abbordare i treni che trasportano veicoli e merci attraverso il tunnel sotto la Manica (la tredicesima e ultima vittima un ventenne eritreo, morto lo scorso mercoledì), ha fatto seguito un tentativo d’irruzione in massa nel terminal francese che ha bloccato entrambe le gallerie dalla mezzanotte alle otto del mattino di sabato.
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La Manica stretta
La Manica non è più larga, figuriamoci per i migranti. La Gran Bretagna annuncia nuove misure per scongiurare gli arrivi illegali nel paese. Misure che non sorprendono affatto da parte del governo tory in carica, e che erano imminenti, visti gli sviluppi della drammatica situazione ormai da anni quotidiana lungo la tratta Calais-Dover.