È ufficiale: il partito laburista di Jeremy Corbyn sarebbe ormai talmente antisemita da far invidia agli Ustascia di Ante Pavelic. Con la pubblicazione – a pagamento – sul Guardian di una lettera di una sessantina di deputati laburisti (circa un terzo del gruppo parlamentare) che accusano Jeremy Corbyn apertamente di antisemitismo.
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La resistibile ascesa di Boris Johnson II
Dopo la quinta votazione alle loro cosiddette primarie, i Tories hanno (quasi) finito di giocare ai seggi musicali. Il vincitore ultimo si siederà su quello di leader del partito e del paese. A contendere a Boris de Pfeffel Johnson (160 voti) le preferenze degli iscritti in una votazione il cui spoglio avverrà il prossimo 22 luglio, sarà l’attuale inquilino del Foreign Office Jeremy Hunt che, con 77 voti, ha superato di un sopracciglio il rivale Michael Gove, il ministro dell’Ambiente, fermatosi a 75.
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La resistibile ascesa di Boris Johnson
Il reality contest che è la corsa alla leadership Tory ha finora prodotto quattro semifinalisti e un trombato, Dominic Raab. Per superare l’assicella serviva un minimo di 33 voti da parte dei 313 colleghi deputati.
Dieci piccoli avvolTories
Sono dieci i candidati ufficiali alla leadership del partito conservatore e del paese: dieci teste per una corona di spine. Michael Gove, Jeremy Hunt, Sajid Javid, Matt Hancock, Rory Stewart, Boris Johnson, Dominic Raab, Esther McVey, Mark Harper e Andrea Leadsom si sono aggiudicati le sei nomination necessarie dai colleghi.
Brexistentialism

Come la più coriacea delle amazzoni, Theresa May resta in sella. Il summit governativo della settimana scorsa, la prima vera resa dei conti politica nello psicodramma brexitstenzialista che attanaglia la Gran Bretagna da ormai due anni, ha prodotto le ultime due defezioni in un governo dove ormai i dicasteri hanno porte girevoli.
Contratto coatto
Dopo due scioperi in due mesi, di cui l’ultimo mercoledì, varie manifestazioni di protesta e la cancellazione di 6.000 interventi chirurgici, sul rinnovo di un contratto di lavoro i cui termini attuali risalgono agli anni Novanta, è muro contro muro fra governo e circa 45.000 giovani medici inglesi (junior doctors).