I Protocolli dei Savi di Jeremy

È ufficiale: il partito laburista di Jeremy Corbyn sarebbe ormai talmente antisemita da far invidia agli Ustascia di Ante Pavelic. Con la pubblicazione – a pagamento – sul Guardian di una lettera di una sessantina di deputati laburisti (circa un terzo del gruppo parlamentare) che accusano Jeremy Corbyn apertamente di antisemitismo.

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Geremiade

Si chiama Jeremy pro­prio come Clark­son, la con­tro­versa cele­brità tele­vi­siva, ma le simi­li­tu­dini per for­tuna fini­scono qui. Poli­ti­ca­mente, somi­glia assai di più a Ken Living­stone, l’ex sin­daco di Lon­dra e anche lui famosa spina del fianco del par­tito labu­ri­sta: una mina vagante a sini­stra con grosso seguito per­so­nale, e quindi imba­razzo per la mag­gio­ranza centrista.

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La geremiade di Ed Miliband

1000Pur essendo l’avamposto euro­peo della società dello spet­ta­colo, la Gran Bre­ta­gna ha man­te­nuto un sor­pren­dente pudore quanto al docu­men­tare media­ti­ca­mente il fun­zio­na­mento del potere giu­di­zia­rio e di quello poli­tico. Nel senso che la tele­vi­sione fino a qual­che tempo fa non entrava nelle aule di tri­bu­nale (è stata ammessa nelle corti d’appello solo nel 2013) e che solo l’anno scorso sono stati intro­dotti i con­fronti elet­to­rali televisivi. Continua a leggere “La geremiade di Ed Miliband”

Clarkson, i sindacati e la pena di morte

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Jeremy Clarkson è un imponente omone che ama le auto rombanti e odia gli alberi. Il suo orizzonte è fatto di cavalli (motore) e idrocarburi, è un apostolo dell’automobile. Il suo programma è uno dei più seguiti della televisione di questo paese, si chiama Top Gear e parla appunto di automobili. Clarkson è quello che qui si definirebbe un “controversial character” un personaggio controverso, una delle formule più diplomatiche che questa lingua diplomatica adotta ogni qualvolta deve definire qualcosa o qualcuno di amato e odiato ad un tempo.

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