Nina Power: «Restare nell’Ue il male minore»

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Nina Power è senior lecturer in filosofia all’università di Roehampton. Il suo campo di ricerca spazia tra cinema, arte, femminismo, queer theory. Ha scritto il saggio One dimensional woman, edito da Zero Books. Collabora con varie testate, tra cui frieze, Wire, Radical Philosophy, Guardian, Icon, The Philosophers’ Magazine. Le abbiamo chiesto una valutazione sulla campagna referendaria e suoi possibili esiti.

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Exit stage left

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Bob Crow (al centro), con Tony Benn (a dx) nel 2007

Non tutta la sinistra laburista è per turarsi il naso e votare Remain. Ci sono comitati che hanno abbracciato l’idea di uscire dall’Europa che si rifanno alla tradizione più classica di euroscetticismo socialista dei Michael Foot, dei Tony Benn e del sindacalista ferrotranviario della Rmt Bob Crow scomparso prematuramente qualche anno fa. Oltre a Left Leave, il comitato nato su iniziativa del Socialist Workers Party di Alex Callinicos, c’è la campagna di Trade Unionists against the Eu (TuaEu). Abbiamo chiesto al suo direttore, Enrico Tortolano – nonno paterno di Sorrento -, un argomento persuasivo a favore di un’uscita dall’Ue da sinistra.

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