In Manchester, per Manchester

La città di Manchester ha risposto egregiamente all’indicibile orrore dell’Arena. Durante la veglia a St. Anne Square, la folla ha cantato una canzone degli Oasis, Don’t Look Back In Anger. Oltre a essere uno splendido segno di coesione e inclusione, l’episodio dimostra come la cultura pop, in un luogo che ne ha prodotta tanta e di ottima qualità, abbia sostituito il repertorio tradizionale cui si sarebbe attinto in passato in una situazione simile: canti di chiesa, da stadio, inni nazionali. Tutte robe alle quali bisognerebbe sentirsi vicini come il rinascimento alla rinascente.

È stato un momento davvero commovente, e benché uno in cui le considerazioni estetiche suonino quasi offensive, quella è la canzone bruttina di una band peggiore.

Questa è una bella canzone di eroici veterani post-punk, non britpop incrostato di blairismo. Anche se sono di Londra.

Pubblicità

Autore: leonardo clausi

Si tratta di prendere Troia, o di difenderla.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: