Cameron Flop

Un Giubileo senza giubilo, quello di David Cameron. Più scuro del cielo sopra la regata sul Tamigi di domenica: a metà mandato, il premier britannico si ritrova con l’economia immobile come una sfinge, lo scandalo delle intercettazioni che lo aspetta al varco, l’isolamento crescente in Europa. Tanto che per la prima volta in due anni i laburisti potrebbero vincere davvero le elezioni e il vilipeso Ed Miliband essere un credibile Primo ministro. Continue reading “Cameron Flop”

Il piccolo rifiuto di Cameron

20111209-115235.jpg

Il no di Cameron all’Europa di Merkozy, oltre all’ennesima calata di brache di un leader di fronte all’autorità “dei mercati”, significa sancire la protezione degli interessi della City, che solo per un “accidente geopolitico” si trova a Londra. Non sono quindi interessi nazionali nei termini a cui ci hanno abituati le dinamiche storiche del XX Secolo. I mercati sono ovunque e la loro aggregazione è la City. Si potrebbe dire che è Londra che Cameron difende, una città definitivamente post-britannica.

Continue reading “Il piccolo rifiuto di Cameron”