L’immensità immacolata della White Cube Bermondsey t’inghiotte. La galleria di South East London ha le dimensioni di un museo: ci vuole fegato per riempirla con lavori di superfici limitate. Ma Tracey Emin è tutto fuorché pavida. Il minimo che ci si possa aspettare da un’artista che intitolò la sua prima mostra “La mia retrospettiva più importante”. Continua a leggere “Tracey Emin tra solitude e loneliness”
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da Vinci ai Medici
Non posso proprio lamentarmi se, qualche volta, Leonardo diventa Lorenzo. Dopotutto, sempre di eccellenza rinascimentale si tratta.