Brexit in the Sky with Cameron

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Da consumato esperto di contraddittori qual è, David Cameron ha affrontato il primo grande dibattito televisivo della campagna referendaria: un’intervista con Faisal Islam, il caporedattore politico di Sky News24, con tanto di (nemmeno troppo velatamente ostile) pubblico in studio. La sua prima grande occasione per incendiare gli spiriti di vibrante estasi eurofila.

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Daviq Khanmeron

01europa-cameron-khan-lapresseMancano ormai ventidue giorni al giorno del giudizio referendario, il prossimo 23 giugno, e la guerra delle accuse e controaccuse, delle proiezioni e argomentazioni, dei saggi e dei sondaggi, dei sondaggisti e degli opinionisti pro Leave o Remain impazza più che mai. Protagonisti di tanta iperventilazione sono appunti i sondaggi/sti che, ormai un po’ come il tempo atmosferico, alternano solleone e gelate un giorno dopo l’altro, alla faccia delle compiante quattro stagioni, anch’esse così mestamente last century.

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Hit, hit, Hitler!

Potremmo chiamarla Hitler-lalia: la compulsione incontrollata a tirare fuori Hitler in un contraddittorio. Un disturbo del linguaggio che ultimamente colpisce soprattutto gli ex-sindaci di Londra. Sotto i riflettori è ancora una volta lui, Boris Johnson. Nella sua turgida verbosità è arrivato a sfoderare Hitler dal cilindro, rivaleggiando con l’ex-avversario – ex-sindaco pure lui – Ken Livingstone. Ma mentre Livingstone ha solo annoverato il dittatore nazi fra i «sionisti» – una sparata che gli è costata la sospensione temporanea dal Labour party – per Johnson è nientedimeno che l’Ue a meritarsi l’agognata similitudine con il caporale austriaco.

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Should we stay or should we go

La campagna referendaria prosegue febbrile, l’approssimarsi del 23 giugno, data in cui la Gran Bretagna voterà il referendum sulla sua permanenza nell’Unione Europea, porta con sé foschi presagi per Remain, il “partito” a favore di quest’ultima. Continua a leggere “Should we stay or should we go”

“Voto anch io!” “No, tu no!”

«Lon­dra val bene un refe­ren­dum», avrà pen­sato David Came­ron, men­tre ne pro­met­teva uno sull’Europa in chiave anti Ukip pur di vin­cere le ele­zioni. Ora che le ha vinte, gli tocca sor­bir­selo. Dopo l’indipendenza scoz­zese e i matri­moni gay in Irlanda, l’istituto refe­ren­da­rio si ripre­senta come capace di alte­rare gli sto­rici equi­li­bri giuridico-istituzionali delle isole bri­tan­ni­che: dall’assetto interno del Regno unito a quello di quest’ultimo nel con­te­sto europeo. Continua a leggere ““Voto anch io!” “No, tu no!””

Cameron issa i ponti levatoi

L’immigrazione in Uk è in aumento più o meno costante da metà anni Novanta, e la tanto strom­baz­zata cre­sci­tina dell’economia nazio­nale, costruita sulla fles­si­bi­liz­za­zione sel­vag­gia e sullo sman­tel­la­mento del wel­fare, ha reso una volta di più il Paese quel che sotto molti aspetti è sem­pre stato: l’America di un’Europa oggi sovra­di­men­sio­nata e nelle tena­glie dell’austerity. Continua a leggere “Cameron issa i ponti levatoi”