Category: jeremy corbyn
Voltarsi indietro

L’orologio del divorzio, la messa in atto dell’articolo 50 che regola l’uscita dall’Ue, ha già cominciato a ticchettare furiosamente. Quasi in malo modo, i ministri degli esteri di tutto il continente hanno intimato all’«untore» di andarsene in tutta fretta prima di contagiare il resto dell’Unione, in una mossa brusca temperata soltanto dall’invito di Angela Merkel a non precipitare i toni e a non assumere atteggiamenti duri o punitivi nei confronti di questa separazione poco consensuale.
Nina Power: «Restare nell’Ue il male minore»

Nina Power è senior lecturer in filosofia all’università di Roehampton. Il suo campo di ricerca spazia tra cinema, arte, femminismo, queer theory. Ha scritto il saggio One dimensional woman, edito da Zero Books. Collabora con varie testate, tra cui frieze, Wire, Radical Philosophy, Guardian, Icon, The Philosophers’ Magazine. Le abbiamo chiesto una valutazione sulla campagna referendaria e suoi possibili esiti.
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Restare per cambiare, una chiacchiera con Paul Mason

È un appuntamento politico storico per il Regno Unito, il più importante dal secondo dopoguerra: un referendum che deciderà il futuro del paese e dell’Europa intera. Il prossimo giovedì 23 giugno, i cittadini britannici, più gli irlandesi e i cittadini del Commonwealth che risiedono in Uk, saranno chiamati a rispondere sì oppure no alla domanda: «La Gran Bretagna dovrebbe restare membro dell’Unione Europea o no?». Continue reading “Restare per cambiare, una chiacchiera con Paul Mason”
Death to traitors
Si chiama Thomas Mair, ma da oggi vuole che il mondo lo conosca come «Death to traitors, freedom for Britain» («il mio nome è: morte ai traditori, libertà per la Gran Bretagna», ha detto testualmente). È questo lo slogan con cui l’uomo accusato dell’omicidio della deputata laburista Jo Cox giovedì scorso a Birstall, nei pressi di Leeds, West Yorkshire, ha risposto ai giudici della corte di Westminster, il più importante tribunale della capitale, dove è stato scortato ieri mattina dopo l’arresto e alla presenza di una dozzina di reporter.
Unità nazionale

È il momento del lutto nazionale. Attorno all’una di venerdì, esattamente a 24 ore dall’assassinio della deputata Labour Jo Cox da parte del 52enne Thomas Mair, una delegazione di Westminster composta dal primo ministro Cameron, il leader laburista Jeremy Corbyn, il deputato laburista di Leeds Hilary Benn e lo speaker della Camera dei Comuni, il conservatore John Bercow, si è recata nella piazza di Birstall, il piccolo centro dello Yorkshire occidentale che faceva parte della circoscrizione di Cox dove è stata assassinata, per rendere omaggio alla sua memoria.
Ecce Britannia

Il solerte martellamento sull’immigrazione delle ultime due settimane ha pagato. Sono un paio di giorni che i sondaggi danno in vantaggio il Leave di sei o sette punti e ormai panico (ed entusiasmo) sono diffusi. A destra come a sinistra, nella Camera dei comuni gli schieramenti sono agitati come i Martini dry del Bond nazionale.
Jeremain
Eccola, l’uscita in fondo a destra. I punti di vantaggio del fronte dell’uscita sono diventati sette. E la temperatura sale inesorabile anche fuori della Gran Bretagna, con il tabloid tedesco Bild, purtroppo il più letto d’Europa, che parla di «storia scritta nel fango», tanto per ammorbidire i toni di una campagna i cui toni anche a livello internazionale cominciano ad abbandonare il volemose bbene di un tempo.
Farage against the machine
Le ultime notizie dicono che il futuro dell’Unione europea è appeso a sei punti percentuali. L’ennesimo sondaggio – commissionato dal Guardian – dice infatti che il Leave è in testa con 53% contro il 47% del Remain e mette per la prima volta gli euroscettici decisamente avanti nella competizione quando mancano meno di dieci giorni al voto.
Uk anno zero?

Era il 1956, e la Gran Bretagna si leccava le ferite auto-inferte del dopo-Suez. Dean Acheson, l’allora segretario di Stato americano, commentò la spacconata imperialistica di Anthony Eden con l’emblematica massima: «La Gran Bretagna ha perduto un impero e non ha ancora trovato un ruolo».