Specie minacciate dal global warming

0002418990_10L’aspetto più intrigante di molta musica attuale sono i riferimenti stilistici che contiene. Nascosti o manifesti che siano, il gioco intellettuale di volerli identicare a tutti i costi prende il sopravvento sul godimento dell’ascolto vero e proprio. Continue reading “Specie minacciate dal global warming”

Appello per gli assenti

white-civil-rights-opposition2L’ondata di violenza repressiva a danno dei neri che attraversa l’America in questi mesi ha scatenato un prevedibile profluvio di analisi e discussioni. Si può senz’altro commentare la persistente atmosfera parasegregazionista in tante parti del continente nordamericano. Ma visto che il pop interviene ormai costantemente con autoassolutorio (e peloso) paternalismo nella sfera civile (cfr. il caritatevole ritorno dell’armata Geldof pro-Ebola con un brano il cui titolo è sempre lo stesso vecchio insulto colonialista agli africani), c’è un bisogno quanto mai urgente di voci che stigmatizzino l’ingiustizia senza fronzoli ipocriti.

“Roll call For Those Absent” (Appello per gli assenti) si trova nell’ultimo album di uno dei più interessanti trombettisti e compositori jazz in circolazione. E’ una lista di nomi di giovani e adulti neri ammazzati dalla polizia negli ultimi anni, letta dalla figlia piccola del batterista della band. Una lista di cui ancora si continua a non vedere la fine.

Cosa vuol dire inchiodare l’essenza dell’ingiustizia con una manciata di note e una sfilza di nomi pronunciati dalla voce innocente di una bambina? Qualcosa di simile all’ascolto di questo pezzo. Dice più di mille articoli di denuncia.

Shades of Cocteau

lana-del-reyUltraviolence, il disco di Lana del Rey è… bello. Per quanto riesca ad esserlo un prodotto superpatinato. La “edginess” della produzione di Dan Auerbach (Black Keys), pur erogata col dispenser del dentifricio Mentadent, riesce perfettamente nell’intento. Continue reading “Shades of Cocteau”

Habemus Twin

tumblr_mi6ctjSvL51s49rcvo1_500Formule come “un atteso ritorno” non gli rendono giustizia. Per gli amanti dell’elettronica è un autentico secondo avvento: a tredici anni (un eone  nell’elettronica) dal precedente “Drukqs”, il nuovo album dell’inafferrabile Aphex Twin, “Syro”, è finalmente disceso fra noi.

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La mia generazione era fantastica, ma si è trasformata in una montagna di merda

John_Sinclair_photo_2-thumb-250x374-74167«Ho sviluppato il mio attivismo scoprendo Max Roach e Charles Mingus. Quando mi resi conto che tutta la musica che ascoltavo da piccolo era suonata da neri, cominciai a chiedermi: “Come mai sono sempre loro a produrre buona musica, mentre tutto il resto è così blando e scadente?”». Sarà anche logora – perennemente affibbiata a fotomodelle, scarpe da ginnastica, calciatori e macchinette per il caffè – ma è definizione che gli si attaglia perfettamente: John Sinclair è un’icona.

 

 

 

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2014, gli arrabbiati tornano: Area live in London

Italy’s worst kept avant-jazz-prog secret tornano a Londra per una data al 100 club. E la sera precedente, 10 aprile, saranno al Pullens Centre, tra Kennington e Elephant & Castle.  Se per ragionevolissime questioni anagrafiche non sapeste chi fosse Demetrio Stratos, beh, è legittimo affermare che senza di lui non sarebbe esistito uno come Mike Patton.

Si profilano interessanti chiacchiere, cercate di intervenire in parecchi. E fatecelo sapere all’indirizzo del flyer. Ingresso a sottoscrizione.

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